Inizia ufficialmente il cammino del governo

Davanti al presidente della repubblica ha giurato Matteo Renzi, seguito dai sedici ministri del suo governo, che è così entrato nel pieno esercizio delle sue funzioni. Qualunque cosa accada, compresa una più che improbabile sfiducia parlamentare, il nuovo esecutivo resterà in carica fino all’insediamento di un altro con le stesse modalità. Ricordiamo che Mario Monti, anche se dimissionario e incaricato di gestire gli affari correnti, è rimasto al suo posto con tutta la compagine ministeriale anche dopo le elezioni fino al giuramento del successore.  La «squadra» renziana conta sedici componenti e rispetta la parità di genere. Tutte donne i tre ministri senza portafoglio: Maria Elena Boschi (rapporti con il parlamento), Marianna Madia (semplificazione e pubblica amministrazione) e Maria Carmela Lanzetta (affari regionali). Le altre componenti dell’esecutivo sono titolari di cinque ministeri con portafoglio: Federica Mogherini (esteri), Roberta Pinotti (difesa), Federica Guidi (sviluppo economico), Stefania Giannini (istruzione), Beatrice Lorenzin (salute). Ed ecco gli altri otto ministri con portafoglio: Angelino Alfano (interno), Andrea Orlando (giustizia), Pier Carlo Padoan (economia e finanze), Maurizio Martina (politiche agricole), Gian Luca Galletti (ambiente), Maurizio Lupi (trasporti e infrastrutture), Giuliano Poletti (lavoro) e Dario Franceschini (beni e attività culturali). Con il presidente Matteo Renzi il consiglio dei ministri sarà formato da diciassette persone, cui si aggiunge il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, che però si limita a curare la verbalizzazione delle riunioni e la conservazione del registro delle deliberazioni; tuttavia il suo ruolo è centrale per il particolare rapporto di collaborazione che lo lega al premier. Altra nota di rilievo: non è stato nominato alcun vice presidente e così, dopo il governo Letta-Alfano, abbiamo il governo Renzi e basta.

Nella foto: Matteo Renzi, il più giovane capo del governo della storia italiana (ha battuto per un paio mesi il record di Benito Mussolini) e della Unione europea.

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