
LOS ANGELES. Dal nostro corrispondente. — La settima edizione del Downtown film festival di Los Angeles, che si è svolta dal 22 al 26 luglio in varie location della città, ha dato ampio spazio a film e documentari scritti e diretti da cineaste donne. Il premio al miglior lungometraggio di finzione va a I remember you, della talentuosa film-maker peruviana Claudia Sparrow. La prima mondiale del film, alla presenza della regista-sceneggiatrice, nonché di parte del cast, ha aperto il festival, presso lo storico Regent Theater. I remember you racconta la storia di Leah, ricercatrice, e Samuel, attore. Le vite dei due si intrecciano e subiscono una svolta drastica in seguito a un incidente in cui il giovane, sul punto di annegare nell’oceano, viene salvato dalla donna. Qualcosa di imprecisato «scatta» dentro la loro testa o meglio i ricordi di una vita passata sembrano risvegliarsi a poco a poco. Al termine della proiezione, Sparrow ha condiviso con il pubblico la fascinazione del tema di un amore tra due anime che sopravvive alla morte corporea.
Altro punto focale del festival è stato la serata di venerdì 24, durante la quale ha avuto luogo un evento dalla forte valenza politica. In seguito alla proiezione del film vincitore nella sezione documentario musicale The poet of Havana, diretto da Ron Chapman, l’artista cubano protagonista del film, Carlos Varela, si è esibito in un concerto sul palco del Grammy Museum. Non era per nulla scontato che il cantautore-poeta, che ha sempre caldeggiato un’apertura di dialogo e scambio culturale tra la sua Cuba e gli Stati Uniti ponendo fine all’embargo, avesse modo di esibirsi nella prestigiosa location losangelina. Infatti, durante la presidenza di Bush, a Varela era stato negato l’accesso negli Usa.
Valerio Viale
I film premiati:
LUNGOMETRAGGI. I remember you di Claudia Sparrow (narrativa), Free way crack in the system di Marc Levin (documentario), The poet of Havana di Ron Chapman (documentario), Imminent threat di Janek Ambros (documentario), When Bette met Mae di Wes Weadon (narrativa), East L.A. Interchange di Betsy Kalin (documentario), Hardcore devo live! di Keidra Bahruth (documentario musicale), Kittens in a cage di Jullian Armenante (sceneggiatura drammatica), A sort of homecoming di Maria Burton (documentario o narrativa), Who is Billy Bones di Kathy Kolla (documentario musicale), Alto di Mikki Del Monico (regista prima volta).
CORTOMETRAGGI. Muted di Rachel Goldberg (film drammatico), Madeline makes a man di Michelle Boley (film comico), Luna & Lars di Anna Zlokovic (cartone animato), Helio di Teddy Cecile (fantascienza).
Nella foto: una immagine del film drammatico A sort of homecoming.
Dal Mensile di agosto 2015