Le nuove frontiere dei nanosatelliti

Se vi chiedessero di che cosa l’essere umano non può fare a meno, voi cosa rispondereste? Aria, acqua, cibo… Forse non vi verrebbe subito in mente, però la possibilità di comunicare a distanza, di connettersi a internet, di trasferire denaro a parenti e amici in modo rapido sono altrettanto essenziali nella nostra vita. Durante la guerra fredda, come è noto, la corsa allo spazio ha visto opporsi Usa e Urss, negli avanzamenti per l’esplorazione spaziale, ma anche nel lancio di satelliti artificiali. In anni recenti, nel settore delle telecomunicazioni satellitari si assiste a un rinnovato «braccio di ferro». In controtendenza rispetto ad aziende statunitensi, quali SpaceX e OneWeb, intente a realizzare costellazioni di satelliti su orbite terrestri basse (tra i centosessanta e i duemila chilometri di altitudine), per offrire, mediante costose antenne e modem, una connessione internet veloce a banda larga, la startup australiana Sky and space global mira ad abbattere i costi di produzione e di utenza, attraverso nanosatelliti in grado di fornire «copertura» a banda stretta alle aree più povere del pianeta. Chi può parlacene meglio dell’amministratore delegato di quest’ultima, Meir Moalem, che, dopo una carriera di pilota militare presso la Heyl Ha’Avir (aeronautica militare dello stato di Israele), si è specializzato in fisica e scienze informatiche, assumendo ruoli di leadership nelle maggiori missioni spaziali israeliane.? Ecco la nostra intervista.

Come spiegherebbe la tecnologia e le potenzialità dei nanosatelliti ai non addetti ai lavori?

I nanosatelliti, pur con una massa inferiore ai dieci chilogrammi,, garantiscono un sistema di telecomunicazione all’avanguardia, oltre a un preciso controllo orbitale e di altitudine, grazie ai recenti progressi nella miniaturizzazione elettronica. La nostra intera costellazione di nanosatelliti costa centoventidue milioni di euro: poco, considerando che tale cifra è inferiore a quella necessaria a realizzare un singolo satellite tradizionale. Abbiamo inoltre sviluppato un nostro software proprietario, in grado di controllare autonomamente i satelliti in orbita. Ciò riduce i costi relativi alla connettività e alla gestione della costellazione. Queste tecnologie hanno un potenziale dirompente, perché offrono un servizio di telecomunicazioni satellitari a una frazione dei costi attuali. Riteniamo che la connettività a prezzi contenuti sia un diritto di base dell’umanità di oggi, perciò ci impegniamo a fornire accesso ai servizi di telefonia e internet nelle zone remote dei paesi in via di sviluppo.

Attraverso quali tappe sta prendendo forma la missione di Sky and space global?

Sky and space global è una innovativa startup che realizza i satelliti artificiali per telecomunicazioni più piccoli al mondo. La scorsa estate abbiamo testato i primi tre nanosatelliti, lanciandoli in orbita. A settembre, per primi nel campo aerospaziale e delle telecomunicazioni satellitari, i nostri «3 Diamonds» hanno reso possibile una telefonata. Non ci siamo limitati a ciò, dato che la medesima tecnologia si è dimostrata in grado di consentire lo scambio di transazioni finanziarie, messaggi di testo, registrazioni audio e immagini tra gli utenti. La nostra compagnia ha mostrato anche di poter offrire connettività all’interno delle abitazioni, mediante l’installazione di una piccola antenna (otto centimetri) sul tetto o su una qualsiasi area esterna e il suo collegamento a un hot spot Wi-Fi all’interno per permettere un’utenza multipla.
Prevediamo di lanciare una costellazione di circa duecento nanosatelliti, a partire dall’inizio del 2019, per fornire entro il 2020 una copertura totale (inclusi spazi aerei e marittimi) della fascia equatoriale, comprendente vasti settori del Sud America, dell’Africa e dell’Asia. Con ciò, fino a tre miliardi di persone svantaggiate avranno la possibilità di connettersi alla rete. Abbiamo infine siglato una serie di accordi, tra cui un contratto di cinque anni con l’applicazione di messaggistica BeepTool (sorta di WhatsApp nigeriana), una partnership con la startup africana Universal Cyberlinks e il Globalsat Group in America Latina.

A proposito di partnership, può parlarmi in conclusione della vostra collaborazione con l’azienda aerospaziale italiana, D-Orbit?

Abbiamo siglato un contratto con la startup aerospaziale italiana D-Orbit, che è specializzata nelle due fasi di lancio o «commissioning» e di rientro o «decommissioning» di satelliti. Ci offrono un servizio dedicato, pensato appositamente per la nostra costellazione di nanosatelliti. Tutto ciò ottimizzerà le capacità operative e, di conseguenza, ne massimizzerà i benefici. Questa partnership dà prova del nostro sforzo costante nel lavorare a fianco dei migliori del settore, al fine di rispettare l’impegno preso con i nostri investitori e azionisti.

Valerio Viale

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