Morto Pannella, viva Pannella !

Parlava romanesco Marco Pannella, nello spirito ancor più che nell’eloquio: esplicito e diretto oltre ogni limite convenzionale, lanciava i suoi messaggi pubblici o personali con una chiarezza cristallina che nulla concedeva all’interprete per malizioso che fosse. La sincerità supera l’emozione e traspare tutta dai toni e dalle espressioni di Emma Bonino, che ha detto senza mezzi termini che lui è stato irriso, deriso, quando non vilipeso, e che alcuni omaggi puzzano di ipocrisia lontano un miglio. Se n’è andato con esemplare compostezza e dignità e per una curiosità del destino ha lasciato il palcoscenico della vita, che per la verità ha calcato con una presenza incessante a dispetto degli ostracismi mediatici, pochi giorni prima del ventiquattresimo anniversario della strage mafiosa di Capaci in cui cadde il giudice Giovanni Falcone trascinando nella sua sorte la moglie e alcuni agenti della scorta.

Era un tranquillo sabato pomeriggio. Il magistrato era appena rientrato con un volo segreto, ma la sua vita fu spezzata con cinquecento chili di esplosivo azionati a distanza. La mattina si era tenuto a Montecitorio il quindicesimo scrutinio a vuoto per l’elezione del presidente della repubblica. Ecco allora che intervenne il leader radicale: occorreva una risposta forte e immediata dello stato alle intimidazioni criminali. Il risultato fu l’elezione, il lunedì successivo, di Oscar Luigi Scàlfaro, che quattordici anni dopo fece cacciare dalle tribune il suo vecchio sponsor che protestava contro la propria esclusione dal senato assieme ad altri sette candidati a seguito di una controversa applicazione della legge elettorale. Tante sono le cose dette e quelle da dire: anche se ormai passano al dominio della storia, possono valere da monito per le molte incognite del futuro.

Lillo S. Bruccoleri

Dal Rugantino n. 13953

Nella foto: Marco Pannella in una immagine ripresa dal Rugantino n. 12973 del 2012

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