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Primavera referendaria

L’attesa sentenza della corte costituzionale interviene a dichiarare non punibile nei casi estremi chi asseconda la volontà di una persona di porre fine alla propria vita. La questione è molto delicata e accende un dibattito su posizioni differenziate, ma la materia non è stata disciplinata per legge come la consulta aveva sollecitato in modo esplicito. Giunge al traguardo finale il taglio dei parlamentari calendarizzato alla camera: in caso di approvazione bisognerà attendere i tre mesi utili per le richieste di referendum, senza le quali la modifica costituzionale diventerà definitiva. Una consultazione popolare in tema elettorale è stata formulata dalla Lega che attraverso Roberto Calderoli annuncia l’imminente deposito in cassazione del quesito sul quale gli italiani potrebbero essere chiamati a esprimersi in primavera. Analoghe richieste in senso maggioritario sono state approvate nelle regioni Veneto, Sardegna e Lombardia, cui starebbero per aggiungersi Piemonte, Liguria e Abruzzo.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: l’aula della corte costituzionale

Dal quotidiano La certezza di giovedì 26 settembre 2019

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