Si chiude il sipario per Renato Merlino

Stroncato da un male incurabile, è morto a ottantadue anni Renato Merlino, una delle figure più rappresentative del teatro e della letteratura dialettale. Nato nel quartiere del Quadraro (classe 1936), Renato Merlino esordisce come poeta romanesco negli anni sessanta sul Rugantino diretto da Fortunato Lay, che lo inserisce stabilmente nella redazione. In tempi più recenti, cura la rivista Romanità in qualità di direttore artistico. Partecipa a diversi concorsi letterari e ottiene numerosi riconoscimenti, tra i quali due medaglie d’oro al premio San Giovanni; è stato anche proclamato poeta dell’anno dal Centro romanesco Trilussa, di cui è poi divenuto presidente onorario. L’anno scorso, nella ricorrenza del 2 giugno, ha ricevuto dal capo dello stato la nomina a commendatore dell’ordine al merito della Repubblica italiana. Ha pubblicato vari libri tra cui A la breccia de Porta Pia (1970) e Incomincio dall’urtima (1991).

La sua carriera si è sviluppata anche sul fronte dello spettacolo fra teatro, piccolo schermo e cinema. Attore professionista dal 1973, entra nella compagnia di Checco Durante e recita sempre con lui ed altri attori tra cui Enzo Liberti, Emanuele Magnoni, Enrico Pozzi e Alfiero Alfieri. Nel 2005 entra nella compagnia «Il padiglione delle meraviglie» diretta da Massimo Venturiello e Tosca: con loro interpreta Gastone di Petrolini (riveduto da Fano) in una tournée di due anni (dal 2006 al 2008) toccando cento città italiane e anche la vicina Svizzera. Subito dopo è chiamato da Achille Mellini nella sua compagnia che opera al teatro Tirso.

Per il cinema ha svolto piccoli ruoli con Alvaro Vitali (Pierino colpisce ancora), Diego Abatantuono (Il continente nero); parti più importanti gli vengono affidate in altri film, tra cui Storia d’amore e d’amicizia con Claudio Amendola, Edera con Kim Rossi Stuart, Un commissario a Roma con Nino Manfredi. Con un gruppo di ragazzi della scuola di cinematografia ha realizzato Caro Tri, dedicato a Trilussa. Ed è al centro romanesco a lui intitolato che sono legati i momenti più cari di Renato Merlino: nella stessa sede dello storico teatro dialettale Rossini, ora divenuto palazzo Santa Chiara, nella piazza omonima a ridosso del Pantheon, i poeti lo ricordano con particolare affetto associandolo ai nomi di altre indimenticabili figure come quelle di Giorgio Roberti e Aldo Fabrizi.

Nella foto: Renato Merlino nei pressi della sorgente del Tevere

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