L’insostenibile leggerezza del… vivere

Il 21 giugno è una data che quest’anno non coincide solo con il solstizio d’estate ma anche con il tanto atteso «toppa libera tutti». Infatti, in periodo covid, il coprifuoco scatterà a mezzanotte nelle sempre meno numerose regioni gialle.

La gente potrà nuovamente godersi la movida notturna e divertirsi dopo un anno e mezzo di lockdown più o meno serrato. C’è in giro una gran frenesia per il ritorno alla cosiddetta joie de vivre, le persone non resistono più, alcuni appaiono travolti da un’irresistibile smania di tuffarsi nel mare dell’andirivieni. Come i bambini d’estate, quando finalmente ottengono il lasciapassare per poter fare il bagno e corrono come pazzi verso infinite distese di acqua.

Le dichiarazioni di Claudio Pica – vice presidente nazionale e responsabile per Roma e Lazio di Fiepet-Confesercenti – sono «ottimistiche». Per quanto riguarda i controlli antivirus proposti agli esercenti il suo parere è il seguente: «Come Confesercenti siamo per il rispetto delle regole. Più controlli significano più sicurezza per i cittadini e per le imprese. Meglio un aperitivo in meno».

Già, ma come farlo capire a una miriade di giovani in preda a un attivismo nonsense? Ecco alcuni casi che lo testimoniano.

A Roma ci sono state liti e risse tra minorenni ubriachi. Ad Arezzo due ventenni sono stati denunciati per il ferimento di un vigile urbano e a Reggio Emilia cinque giovani per una rissa. Invece a Cagliari decine di ragazzi, diversi senza mascherina protettiva, saltellavano cantando ammassati un curioso ritornello poi finito sui social: «Bevo, bevo, mi ubriaco e son felice anche se poi il Covid ho». Se queste sono le prime avvisaglie alla vigilia dell’abbattimento del coprifuoco è meglio prepararsi al mantenimento di controlli per salvaguardare almeno la quiete pubblica.

Prosegue Pica: «Chiederemo un incontro al prefetto per cercare di prevenire problemi nelle piazze della movida, con conseguente rischio di chiusura delle stesse e danno economico per i locali. Una soluzione potrebbe essere riportare il divieto di asporto dalle ore 20 alle 19, specie per arginare la vendita di alcolici nei minimarket».

Per quanto riguarda le discoteche invece non è ancora certa la data di riapertura. Come nel sequel di un film, quest’anno non è il caso di commettere gli stessi errori del 2020; ma giustamente in discoteca si va per ballare, per cui non si deve insistere sul distanziamento sociale bensì su altri adeguati accorgimenti.

Come ha dichiarato a Tg2 Italia il sottosegretario alla salute Andrea Costa, «dobbiamo lavorare, invece, su due aspetti: sul contenimento e le capienze ridotte e sull’entrare in sicurezza e in questo caso il green pass può essere applicabile».

«Movida e riapertura discoteche un anno dopo» non è il titolo di un film, ma in un certo senso ci auguriamo che comunque tutti paghino il biglietto…

Mara Valsania

Nella foto: Andrea Costa

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