Parole grosse

Colpo di stato militare nel Mali: il presidente Ibrahim Boubacar Keita e il primo ministro Boubou Cisse sono arrestati e condotti in una base militare a pochi chilometri dalla capitale Bamako. Dall’Eliseo Emmanuel Macron consulta alcuni suoi omologhi africani, dalla Farnesina la vice ministra Emanuela Del Re manifesta estrema preoccupazione, l’Unione africana esorta i soldati a rientrare subito nelle caserme e per quella europea Josep Borrell rifiuta ogni cambiamento incostituzionale; il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, al termine di una riunione d’emergenza del consiglio di sicurezza, chiede il rilascio immediato e incondizionato degli esponenti di vertice maliani. Nel successivo discorso trasmesso dalla televisione nazionale lo stesso Keita annuncia l’epilogo: ringraziando il popolo per il calore del suo affetto in questi lunghi anni, voglio informarvi della mia decisione di lasciare le mie funzioni con il conseguente scioglimento dell’assemblea nazionale e del governo.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Ibrahim Boubacar Keita

Dal quotidiano La certezza di mercoledì 19 agosto 2020

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