
Il presidente degli avvocati amministrativisti siciliani, professor Salvatore Raimondi, intervistato dal Giornale di Sicilia su una possibile candidatura di Silvio Berlusconi alle elezioni europee, ha ammesso che esistono ostacoli giuridici insuperabili. Tuttavia, incalzato sulla ipotesi di un ricorso al tribunale amministrativo, ha così spiegato l’eventuale meccanismo da innescare: «Avverso il prevedibile diniego di candidatura, Berlusconi può proporre ricorso al Tar. Il quale potrebbe sollevare la questione di costituzionalità della legge Severino davanti alla Corte costituzionale per violazione del principio di irretroattività della legge, in concreto la stessa questione già pendente davanti alla Corte dei diritti dell’uomo. E frattanto, in sede cautelare, il Tar potrebbe disporre l’iscrizione della candidatura di Berlusconi. Si tratta di un’ipotesi possibile ma di difficilissima realizzazione specialmente in questo momento in cui la giurisdizione amministrativa è sotto attacco». La questione di costituzionalità potrebbe essere estesa all’istituto della pena accessoria nel quadro di una rivisitazione dell’intero sistema sanzionatorio. In una monografia dedicata all’argomento, Paolo Pittaro, successore di Giuseppe Bettiol nell’insegnamento del diritto penale all’università di Trieste, concludeva con questa invocazione: «Volare alto. Come fa l’aquila dominatrice dei cieli, non come il tenero passero o la gracchiante cornacchia». L’occasione potrebbe essere ghiotta per cogliere lo spunto dal caso concreto ed entrare finalmente nel cuore dei grandi principi cui si ispira il nostro ordinamento. (lsb)